Non si tira indietro Matteo Renzi che ha dato inizio alla corsa alle Europee. Per il leader di Italia Viva anche frecciata ai rivali politici.
Si potrebbe dire Matteo Renzi contro tutti. Il leader di Italia Viva ha dato inizio alla corsa alle Europee e dalla sua Enews e anche dalla recente intervista a Il Giornale, non le manda certo a dire anche ai rivali politici. In particolare a Elly Schlein, Giuseppe Conte e alla Premier, Giorgia Meloni.
Renzi, al via la corsa alle Europee
“Mancano 100 giorni alle Elezioni che decideranno il futuro dell’Europa. Io mi candido, in tutte e cinque le circoscrizioni. Ci metto la faccia. Non mi tiro indietro”, ha esordito Renzi con forza e orgoglio nella sua Enews. “Perché è tempo di scelte forti, è tempo di uomini e donne forti. Inizio la mia campagna andando in un luogo particolare: Londra. Sì, parto dal Paese che é uscito dall’Europa. Parto da Londra per dire che senza Europa si sta peggio che con l’Europa“.
La voglia del politico toscano è quella di riportare l’Italia e l’Europa all’importanza di un tempo: “L’Europa non tocca più palla in politica estera, schiacciata tra Stati Uniti e Cina, tra vecchi problemi irrisolti e un nuovo disordine globale […]”.
E ancora: “L‘Europa ha bisogno di politici, non di tecnici. Di politici, non di influencer”, ha aggiunto. “Chiedo il vostro voto per l’Europa perché molte delle decisioni che si prendono a Bruxelles impattano sulla vita delle persone nel nostro Paese”.
Bordate a Schlein, Conte e Meloni
Oltre alla sua Enews, però, Renzi ha fatto sentire la propria voce anche per Il Giornale. In questo senso, oltre a ribadire il tema dell’Europa, ecco anche le bordate al Pd, al Movimento 5 Stelle e alla Premier Meloni.
“Se volete votare la Schlein fate pure ma io non cambio idea su Giuseppe Conte che ho mandato a casa. Vogliamo mandare in Europa quelli di Conte o uno che, stavolta, può fare la differenza in Europa?”, ha detto Renzi.
E sulla Presidente del Consiglio: “Meloni è molto amica di Von der Leyen. Ma il tema della Meloni sono i suoi in Italia, i suoi in Spagna, i suoi in Polonia, i suoi in Francia. Sui test psicologici ai magistrati ci siamo, sull’abuso di ufficio ci siamo, se Meloni fa l’elezione diretta del premer vera ci siamo. Ma se Meloni mi manda il cognato a fare pasticci sull’agricoltura (Lollobrigida ndr) con l’altro che spara a Biella (Pozzolo ndr)…”.